Dio non ha voluto le nostre vite per sbaglio, costringendo Sé
stesso e noi a dure notti di angoscia. Ci ha invece creati perché ci vuole
felici.
Essere cristiani implica una nuova prospettiva: uno sguardo pieno di speranza.
Qualcuno crede che la vita trattenga tutte le sue felicità nella giovinezza e
nel passato, e che il vivere sia un lento decadimento.
Altri ancora ritengono che le nostre gioie siano solo episodiche e passeggere, e nella vita degli uomini sia iscritto il non
senso.
Ma noi cristiani non crediamo questo. Crediamo
invece che nell’orizzonte dell’uomo c’è un sole che illumina per sempre.
Crediamo che i nostri giorni più belli devono ancora venire. Siamo gente più di
primavera che d’autunno.
Non dimenticate quella domanda: “Io sono una
persona di primavera o di autunno?”. Di primavera, che aspetta il fiore, che
aspetta il frutto, che aspetta il sole che è Gesù, o di autunno, che è sempre
con la faccia guardando in basso, amareggiato e, come a volte ho detto, con la
faccia dei peperoncini all’aceto.
PAPA FRANCESCO