Nacque in Roma verso la metà del secolo sesto. Ebbe mente vasta
e profonda, energia veramente romana, attività instancabile e grande amore per
il vero e per il giusto: prerogative che egli affinò nella meditazione e
nell’esercizio di una perfetta vita claustrale.
Le ordinazioni, le prescrizioni, i moniti e le sentenze in materia di diritto,
e le sue innumerevoli lettere recarono vera luce nella educazione dei popoli e furono guida sicura anche negli affari più
complicati e difficili.
I suoi scritti andavano a ruba tra il popolo, sia per l’argomento sempre di attualità e magistralmente trattato, sia per l’unzione celeste che spirava da ogni pagina, sia per lo stile semplice e confidente, proprio d un padre, che parla ai suoi figli ancora bambini.
Ma l’attività di S. Gregorio si estese anche largamente ai bisogni della Chiesa di Oriente. Prima di tutto combatté il bizantinismo del regime di Costantino poli, poi ne rintuzzò la smoderata vanità dei suoi patriarchi. Con invitta pazienza ed umile carità, ma con pari forza, dileguò le tendenze di separazione dalla Chiesa di Roma, e ritardò cosi per più secoli lo scisma greco.
Per opera di questo Pontefice scomparvero i funesti residui di superstizione e di culto idolatrico, si dileguarono le eresie che, sebbene più volte sconfitte, tentavano tuttavia di infiltrarsi nella nuova vita dei popoli.
Per le esperienze che S. Gregorio aveva delle cose di mondo, intervenne egli stesso alla difesa di Roma assalita dai nemici, protesse le regioni d’Italia minacciate dalla guerra e mandò istruzioni agli ufficiali sprovvisti di direttive e abbandonati a se stessi dal governo centrale.
In questo modo S. Gregorio pose i primi fondamenti dell’autorità temporale dei Papi. Si addormentò nel Signore, ricco di meriti, il 12 marzo dell’anno 614.