Il tempo rimane una
risorsa, valorizzandolo per quello che si fa e per le relazioni che si instaurano.
Non è il tempo in se stesso ad arricchirci, né a qualificare quello che
facciamo; sono invece le nostre iniziative, le opportunità che sappiamo
cogliere, i propositi, i progetti che sappiamo portare a termine, che danno
significato al tempo e lo rendono risorsa e dono.
Esso non può essere identificato o confuso con i
successi sul lavoro; non è infatti il costo del lavoro o la richiesta della
nostra professione, i soldi che si riescono a intascare in una giornata
lavorativa, che rendono prezioso il nostro tempo. Il benessere non coincide con
la felicità.
Tendiamo a misurare il valore di una giornata dal
lavoro concretamente portato a termine, una giornata di successo quando abbiamo
potuto accumulare lavoro e denaro. Con l’ansia talvolta di non finire in tempo
quello che avevamo previsto di fare.
Sarà opportuno riappropriarsi del proprio tempo,
rendendolo qualitativamente prezioso, instaurando un sano equilibrio, dove
possano trovare spazio e tempo sufficiente, amicizie, relazioni, famiglia,
valori spirituali, accoglienza dell’altro e servizio del prossimo, vivendo ogni
istante del nostro tempo come momento unico, dono di Dio da accogliere con
gratitudine.
IL TEMPO CHE CI È DATO È RISORSA E DONO. IL BENESSERE NON COINCIDE CON LA FELICITÀ.
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