A natale ci
accontentiamo di fare un presepe dove Egli è sempre un bambino piccolo piccolo,
il personaggio meno ingombrante. Un bambino con le mani aperte come tanti
altri, che molti ormai si chiedono che ci sta a fare nella culla a piangere
come un bambino qualunque.
Il Salvatore viene per coloro che credono in Lui e anche per
coloro che dicono di non credere in Lui. Gli uni e gli altri lavorano,
soffrono, sperano che il mondo vada meglio. Nessuno è fuori della salvezza, perché
nessuno è fuori dal suo Amore, un Amore che non si limita e non viene
condizionato dalla nostra personale opposizione o rifiuto.
Egli è Salvatore di tutti, degli occidentali e
degli orientali, a differenza di tanti suoi discepoli di oggi che fanno tanta
difficoltà nel definire e catalogare gli appartenenti al popolo di Dio.