Gesù pone oggi a ciascuno di noi una domanda
decisiva, qualcosa da cui poi dipenderà tutto: fede, scelte, vita… ma voi,
chi dite che io sia?
Ma voi, voi con le barche abbandonate, voi che avete
camminato con me per tre anni, voi miei amici, che ho scelto a uno a uno, chi
sono io per voi?
Una domanda che è il cuore pulsante della fede: chi sono io
per te? Non cerca parole, Gesù, cerca persone; non definizioni di sé ma coinvolgimenti con sé:
che cosa ti è successo quando mi hai incontrato?
Assomiglia alle domande che si fanno gli
innamorati: quanto posto ho nella tua vita, quanto conto per te?
E l’altro risponde: tu sei la mia vita. Sei la mia
donna, il mio uomo, il mio amore.
Gesù non ha bisogno della opinione di Pietro per
avere informazioni, per sapere se è più bravo dei profeti di prima, ma per
sapere se Pietro è innamorato, se gli ha aperto il cuore.
Cristo è vivo, solo se è vivo dentro di noi. Il
nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Può fare grande o piccolo
l’Immenso. Perché l’Infinito è grande o piccolo nella misura in cui tu gli fai
spazio in te, gli dai tempo e cuore. Cristo non è ciò che dico di Lui ma ciò
che vivo di Lui. Cristo non è le mie parole, ma ciò che di Lui arde in me.
Mio Signore e mio Dio. Un mio che non indica
possesso, ma passione; non appropriazione ma appartenenza: mio Signore. Mio,
come lo è il respiro e, senza, non vivrei. Mio, come lo è il cuore e, senza,
non sarei.
CHI E’ GESU’ PER TE? IL NOSTRO CUORE PUÒ ESSERE LA CULLA O LA TOMBA DI DIO.
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