La perfezione che Dio ci chiede ha un solo itinerario ed una sola meta, quella del raggiungimento dell’amore perfetto, che porta ad amare e non odiare, a dare e nulla pretendere, a servire e non essere serviti, ad accompagnare e non farsi accompagnare. In altri termini noi dobbiamo essere perfetti come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli.
La disponibilità al perdono, alla riconciliazione deve rientrare nell’ottica e nell’orizzonte di ogni discepolo vero di Cristo. Gesù cambia tutto, e insegna che la strada non è la vendetta, e la giustizia e il benessere della convivenza umana non si raggiungono se non con il perdono e non odiando il nemico.
Il male ricevuto va perdonato, al punto tale che la fondamentale regola che tutti devono osservare è amerai il tuo prossimo come te stesso. In poche parole, qualsiasi cosa succeda, il credente deve superare quell’astio, risentimento, odio, violenza che può ingenerare in lui il comportamento errato del prossimo, cioè di chi gli sta vicino.
Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Bisogna decentrarsi da noi stessi e dagli altri e centrarsi e concentrarsi in Cristo, perché la Chiesa è sua e noi siamo semplici ed umili operai o artigiani nella vigna del Signore che devono seminare solo amore e non odio, comunione e non divisione, servizio e non potere, disponibilità e carità e non egoismo ed avarizia.