Particolare fu la devozione che Sant’Annibale Maria ebbe verso il Santo di Padova fin dal 1887 con la istituzione del “Pane di Sant’Antonio”.
Avvenne che una certa Signora Susanna Consiglio, vedova Miceli, durante l’epidemia di colera, aveva fatto voto al Santo: “Manderò una somma di denaro per il pane degli orfanelli di Padre Annibale, se io e i miei figli resteremo immuni dal contagio”. La signora fu esaudita e sciolse il voto. Da allora Sant’Annibale Maria diffuse questa devozione in tutto il mondo.
Negli orfani e nei deboli, Sant’Antonio e Sant’Annibale vedevano riflesso il volto di nostro Signore e li sostenevano in suo nome. Così facciamo noi Rogazionisti, ripetendo in loro memoria i gesti di aiuto. La nostra missione è soccorrere i più bisognosi, anche quelli più vicini a noi.
Sempre e ovunque seguiamo l’esempio di sant’Antonio, di “dare il pane ai poveri” perché soccorrendo coloro che soffrono per l’indigenza e l’emarginazione è Cristo stesso che aiutiamo.