Via Crucis con sant’Annibale
Introduzione
P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
Lettura biblica (Gal 6,14)
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Meditazione
Fedeli miei, vi è un libro, nel quale possono leggere ed imparare i dotti e gli ignoranti, i grandi e i piccoli, i giusti e i peccatori. È un libro aperto per tutti, nel quale si può apprendere da tutti la più sublime teologia degli attributi di Dio, della sua potenza, della sua misericordia, della sua giustizia, della sua carità; un libro nel quale a caratteri di sangue, ma di sangue non terreno, sta scritto e spiegato il mistero dell’amore eterno di un Dio verso gli uomini. Questo libro è tale una scuola di sapienza e di scienza divina, che in esso si sono formati i più grandi santi della Chiesa, e senza di esso è impossibile comprendere e praticare virtù alcuna. Tutte le dottrine del Vangelo sono compendiate e illustrate in questo libro; tutti i libri della Scrittura, dal Pentateuco di Mosè all’Apocalisse di S. Giovanni, non sono che pagine di questo libro; tutte le voluminose opere dei Padri della Chiesa, dei sacri dot- tori, hanno la loro origine da queste pagine e non sono altro che le frasi di questo libro, esposte, illustrate e commentate. Questo libro ha formato Santi, Confessori, Martiri e Vergini. Signori, qual’ è questo libro di tutte le scienze e di ogni sapienza che vi sia in cielo e in terra? È il Crocifisso! Il Cristo Gesù confitto in croce! Osservatelo! Ci ricorda la misericordia di Dio e la storia dell’umanità.
Preghiera
O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo, aprici
all’ascolto del tuo Figlio, perché
accettando nella nostra vita il mistero
della croce, possiamo
entrare nella gloria del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli
dei secoli.
1. Gesù è condannato a morte
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Gv. 19,13-16a)
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei:
«Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono:
«Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato:
«Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro per- ché fosse crocifisso.
Meditazione
Dopo che Adamo ed Eva peccarono, Dio avrebbe potuto mandare
all’inferno non solo Adamo ed Eva, ma tutti i loro discendenti, noi compresi. Ma Dio ci amò
così tanto da mandare il Figlio dal Cielo sulla
terra per redimerci; volle prendere la nostra natura
umana, e si assoggettò ad ogni
sorta di sofferenza. Basterebbe questo per indurci ad amarlo con tutto il cuore, con tutta l‘ anima, con tutte le nostre forze! Immaginatevi uno schiavo incatenato nel fondo di un carcere, in attesa di essere condannato a morte da un momento all’altro. Quand’ecco si presenta a lui il re in persona e lo libera, lo scioglie dalle catene, gli cede il trono, anzi egli stesso si mette al posto di quello schiavo e viene condannato invece dello schiavo! Così fece Gesù. Si lasciò condannare a posto nostro. Orbene quanta dovrebbe essere la nostra gratitudine? Volete che vi dica perché non amiamo Gesù? Perché non pensiamo alla sua passione!
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
2. Gesù è caricato della croce
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Mt 16,24-25)
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Meditazione
Gesù ha detto: «Chi vuol venire dietro di me prenda la sua
croce e mi segua». Ecco due precetti: prendere la croce e seguir Gesù.
L’uno non può stare senza l’altro. Seguire Gesù senza
la croce è impossibile,
portare la croce e non seguire Gesù è inutile! Se noi dunque vogliamo trarre
profitto dai patimenti, bisogna che soffriamo
tutto per amor di Dio, bisogna che portiamo la croce dietro Gesù. Ma lasciate
dunque di portare la croce dietro il mondo,
dietro le vanità,
dietro l’interesse,
dietro le passioni perché è tempo perso, anzi è un peso maggiore per l’anima nostra. Ora per soffrire con profitto tante pene, tanti dolori, tante tribolazioni che ci travagliano in ogni condizione, in ogni tempo e in ogni luogo, l’unico mezzo è la pazienza.
Chi soffre con rassegnazione i travagli, i patimenti e le contraddizioni perfeziona la sua anima, l’arricchisce di virtù e acquista tante corone di glorie in Paradiso quante furono le sue sofferenze su questa terra. Chi soffre con impazienza le croci rovina la sua anima, commette peccati sopra peccati, e finisce col dannarsi eternamente.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
3. Gesù cade la prima volta
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Is 53, 3-5)
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è ab- battuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Meditazione
Gesù ci insegna l’umiltà; si umiliò per amor nostro e con la sua umiltà distrusse il regno della superbia. Contempliamolo durante la sua vita terrena e dovunque vediamo abbassamento e umiliazione.
Egli che abitava nella sommità del cielo, nel grembo al Padre che lo ha generato, egli, che è della stessa sostanza del Padre, si abbassa fino alla terra, indossa la nostra umanità e nasce in una mangiatoia. Tutta la vita mortale del Verbo incarnato è una catena di continue umiliazioni; perseguitato fin dalle fasce, si consegna nelle mani dei peccatori che lo percuotono, gli sputano addosso, lo scherniscono, lo flagellano come uno schiavo.
Si umiliò per amor nostro, per insegnarci l’umiltà. Sotto il peso delle umiliazioni diveniva un verme, fango calpestato dai piedi della gente, come dice il profeta Davide: «Io sono un verme e non un uomo, rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente» (Sal 21,7).
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Lam 1,11b-12)
Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata! Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha afflitta nel giorno della sua ira ardente.
Meditazione
«Un abisso chiama l’abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati» (Sal 41,8). Grande, incomprensibile è la gloria della santissima Vergine in cielo. Essa è la prediletta di Dio fra tutte le creature. Dio la creò come capolavoro, la volle come sua Madre immacolata. Lei è al di sopra degli Angeli e dei Santi. Tutte le generazioni la proclamano beata. Ma la gloria di Maria è proporzionata ai suoi dolori.
Se la sua gloria è immensurabile, immensurabile è anche il suo dolore! Nella Grazia è varia, così anche nei dolori. Se la sua gloria è tale che tutta quella del Cielo non può uguagliarla, bisogna dire che i suoi dolori furono tali che tutte le pene non possono uguagliarla! Cosa sono queste onde che sono passate sulla sua testa? Sono tutte le sofferenze di cui Dio la saziò! In Maria i dolori non sono sette, ma settanta volte sette.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Lc 23,26)
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Meditazione
Ora davanti al Cireneo dobbiamo fare questa riflessione: Gesù portò la croce e volle come compagno il Cireneo per insegnarci che tutti dobbiamo andare dietro a lui. Rendiamoci conto che senza croce non si può andare in Paradiso. Gesù la portò per primo e noi dietro a lui. La croce però si deve portare con pazienza; la pazienza la rende più leggera; al contrario l’impazienza la rende più pesante. Taluni non vorrebbero portare la croce, e quando Dio li affligge essi si disperano e bestemmiano. Ah no, non facciamo così! che vantaggio ne abbiamo?
Chi porta la croce con pazienza si salva.
Tutti diciamo: «Ma la mia croce è pesante, se sapeste!» La croce più pesante fu quella di Gesù. Sapete perché diciamo che la nostra croce è pesante? Perché non la portiamo in pace! Portia- mola con Gesù e si farà leggera. E poi di- temi: «Che cosa è più pesante la croce di questo mondo, o le pene eterne dell’Inferno?». Sappiate che tutte le croci di questo mondo sono un nulla a confronto della gioia che ci attende (Rm 8,18).
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Tb 13,1)
Convertitevi al Signore con tutto il cuore e con tutta l’anima, per fare la giustizia davanti a Lui, allora Egli si convertirà a voi e non vi nasconderà il suo volto.
Meditazione
Venite et videte! (Gv 1,39). Si, venite e vedete il volto di Gesù. Ma non vi aspettate di vederlo come lo videro i pastori là nella grotta di Betlemme. Allora Gesù era bambino risplendente di celestiale bellezza; ora è tutto sfigurato. Venite et videte! ma non vi aspettate di vederlo come lo videro i discepoli e gli apostoli, le donne e le folle quando con la sua divina presenza camminava per città e villaggi, quando dormiva sulla barca in tempesta e quando guariva gli infermi.
Preparatevi a vederlo come lo vide Isaia quando disse:
«Lo abbiamo visto disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia» (Is 53,3). Venite et videte!, ma non vi aspettate di vederlo come lo videro Pietro Giacomo e Giovanni sul monte Tabor.
Lo vedrete trasfigurato, sì, ma trasfigurato dalla sofferenza, come lo chiamò Isaia: Uomo dei dolori.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
7. Gesù cade la seconda volta
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Is. 53,5-7)
Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Meditazione
Fratelli, in qual modo si deve amare Dio, in che consiste propriamente l’amore verso Dio? Quali sono i motivi pei quali noi dobbiamo amarlo? Egli ci amò tanto che volle scendere dal cielo in terra per redimerci; volle prendere la nostra natura umana e
assoggettarsi per noi ad ogni sorta di dolore. Dio ci ha redenti, e basterebbe questo solo perché noi lo amassimo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le nostre forze! Ma domandiamoci: «Quanto dovrebbe essere il nostro amore e la nostra gratitudine per Gesù?». Tanta! E perché questo non avviene? Perché non si pensa alla sua passione! Nessuno, o quasi nessuno, pensa quanto soffrì Gesù per noi! La vista della passione ci ricorda che Gesù patì e morì per noi; ma è ricordo passeggero, superficiale e poi non si pensa più! Vedete che ingratitudine! Noi abbiamo aperto quelle piaghe, noi abbiamo squarciate quelle carni immacolate, abbiamo croci- fisso Gesù con i nostri peccati e poi, come il Levita, ci ritiriamo dinnanzi al Samari- tano ferito; non vogliamo nemmeno pensare a quello che patì per noi ungerlo con l’unguento delle lacrime.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
8. Gesù incontra le pie donne
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Lc 23,27-31)
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà:
«Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Meditazione
Il Cuore di Gesù è fornace ardente d’eterna Carità. Le grandi acque dell’ingratitudine umana non possono estinguere la carità del
Cuore di Gesù; Salomone nel Cantico dei Cantici dice: «Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo» (Ct 8,7). Ciò avvenne durante la passione e morte di Gesù, che è il segno del suo grande amore per noi. Allora gli uomini, aizzati dal demonio, si scagliarono contro l’innocente Agnello che volontaria- mente si era messi nelle loro mani. Gesù, condannato, flagellato, coronato di spine, divenuto una piaga dalla pesta ai piedi, continua ad amar, ama i suoi carnefici, ama i peccatori di tutti i secoli, che quasi erano uniti ai suoi carnefici e gli si gettano ad- dosso per distruggerlo. Quel Cuore Divino ama, quella fornace non si estingue, vibra le sue fiamme d’amore e trionfa. Ama sotto il torchio della croce. Ama quando incontra figlie di Gerusalemme che piangono su di lui e dice loro: «Non piangete su di me, ma su di voi stesse piangete!».
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
9. Gesù cade la terza volta
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Sal 68, 20-21)
Tu sai, Signore, quanto sono stato insultato: quanto disonore, quanta vergogna! Sono tutti davanti a te i miei avversari.
L’insulto ha spezzato il mio cuore e mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati.
Meditazione
«Mi guardai attorno per vedere se c’era qualcuno che avesse compassione, ma in- vano, consolatori, ma non ne ho trovati» (Sal 68,21). Con queste parole del profeta Davide Gesù si lamenta per la poca compassione che trova nelle sue sofferenze. Egli per amor nostro sopporta sofferenze indicibili, e noi siamo tanto ingrati che nemmeno ci intratteniamo a pensare quanto egli patì per noi. Sembra incredibile, ma è proprio vero! Se una persona a noi cara si trova nella sofferenza ci affrettiamo a confortarla, ci affliggiamo con lei, condividiamo le sue pene. Mentre Gesù nostro Dio e redentore diventa per noi l’uomo dei dolori, noi non versiamo una lacrima d’amore per compatirlo! Ma che più? Se in un teatro assistiamo ad una patetica rappresentazione, se in un romanzo leggiamo una storia dolorosa ci commoviamo, eppure si tratta di favola; come va poi che non ci commoviamo alla vista di Gesù sofferente? Ah questa è una delle più grande ingratitudini dei cristiani: non pensare mai o quasi mai alla passione di Gesù Cristo!
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Gv 19,23-24)
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuci- ture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così.
Meditazione
O Signore, con cuore commosso
baciamo la tua tunica profetizzata da Giacobbe quando disse che sarebbe
stata inzuppata col tuo preziosissimo sangue;
anche Isaia parlò della
tua tunica quando
disse che le tue
vesti dovevano essere
tinte di sangue;
Davide annunziò che la tua veste doveva essere giocata ai dadi. Se la sposa del Cantico dei Cantici ti domandava la grazia di essere attirata dal profumo dei tuoi passi, noi chiediamo la grazia di essere attratti dal profumo delle tue vesti! La tua tunica rossa ci ricorda che sei il Giglio delle Valli e che la tua umanità fu inzuppata col sangue versato per la nostra salvezza! O Gesù, quanto ci duole di non averti amato, e averti tante volte afflitto con i nostri peccati! Ce ne pentiamo e d’ora in poi vogliamo amarti e servirti fedelmente. Le tue vesti insanguinate feriscano il nostro cuore e accendano in noi l’amore per te. Tu che hai risanato gli infermi che toccavano con fede la tua veste, guarisci la nostra tiepidezza e ravviva in noi il desiderio di amarti e servirti. O Gesù, la tua indivisa tunica sia scudo che ci difende dai castighi meritati per i nostri peccati.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Lc 23,33-34)
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva:
«Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Meditazione
Il cristiano non deve conservare rancore per i nemici e per coloro dai quali riceve dal male. Anzi se abbiamo dei nemici dobbiamo pregare il Signore per loro. Gesù è il primo ad insegnarci questa dottrina e a darci l’esempio. Egli ci disse: «Amate i vostri ne- mici e pregate per quelli che vi perseguita- no». Sulla croce pregò per i nemici, chiese perdono per loro e li scusò. Noi siamo i suoi crocifissori! Ora se egli pregò per noi suoi nemici, quanto più noi dobbiamo pregare per i nostri nemici! Oh come è cara a Dio
questa preghiera! L’anima che prega pei ne- mici è un’anima veramente generosa e cristiana; chi perdona sarà perdonato da Dio. Santo Stefano mentre stava per essere lapidato pregò per i nemici dicendo: «Signore, non imputare loro questo peccato». E noi? Quante volte col cuore pieno d’odio chiediamo vendetta e imprechiamo! Ora se noi siamo così intransigenti con i nemici, come speriamo di essere perdonati? Taluni dico- no: «Io perdonai, ma non ci voglio pensare, perché se ci penso m’inquieto!». E questo lo chiamate perdono? Non pregate per loro neppure ai piedi del Crocefisso e poi dite di averli perdonati! E dov’è la carità che tutto dimentica? Forse Gesù non baciò Giuda, il traditore? Sareste contenti se Dio facesse così con voi? Se volete davvero perdonare come Gesù fatevi forza e pregate per i vostri nemici.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
12. Gesù muore in croce
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Gv 19, 28-30)
Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Meditazione
Fermiamoci sul Calvario: era Venerdì come oggi. Fermiamoci ai piedi della croce. Consideriamo l’agonia di Gesù, guardiamo le sue ferite. Sul Tabor lo abbiamo visto trasfigurato, qui non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi (Is 53,2). Sul Tabor una voce dalla nube disse «Questi è il Figlio mio, l’amato: Ascoltatelo».
Queste stesse parole che risuonarono sul monte della gloria si ripetono sul Calvario, monte delle umiliazioni:
«Ascoltatelo!». Ascoltate: il suo silenzio è un grido immenso! Ascoltate: la sua morte è vita per noi. Ascoltate la croce, segno del grande amore con cui ci ha amato. Ascoltate il maestro che parla dalla cattedra della croce. Ascoltatelo mentre dice:
«Dammi da bere! Ha sete di te l’anima mia». «Sitis mea salus vestra: la mia sete è la vostra salvezza». Ascoltatelo mentre dice: «Tutto è compiuto». Tutti i debiti dell’uomo sono stati pagati, la divina giustizia è stata soddisfatta. Ascoltatelo: il suo silenzio è un grido immenso!
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse
nel mio cuore
13. Gesù è deposto dalla croce
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Gv 19, 38)
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e depose il corpo di Gesù dalla croce.
Meditazione
Dunque il corpo di Gesù fu deposto dalla croce e consegnato alla Madre. Maria è in uno stato d’indicibile dolore. Vi confesso, figli miei, che io non so se Maria, accogliendo il corpo del figlio, abbia provato maggior pena o maggior conforto. E’ certo che provò l’uno e l’altro. Al vedere il corpo straziato sentì il cuore lacerarsi; ma bisogna convenirne che nel contempo sentì un grande conforto: finalmente poteva stringere al suo materno cuore il figlio morto.
Almeno ha cessato di patire e non lo vede più agonizzare! D’altronde Maria conosceva il mistero: che Gesù Cristo morto non cessa d’essere Dio. Quel corpo divino è per Lei il tesoro dei tesori. Gesù aveva detto: «Ubi est corpus ibi et congregabuntur aquilae» (Lc 17,37). E tra queste aquile di amore la prima fu Maria!
Quanta cura per il corpo di Gesù! Figlioli miei, quanta cura dobbiamo avere del corpo vivente di Gesù? «Dove sta il Corpo ivi si raccoglieranno le aquile». Voglia Iddio che voi siate come aquile, o come colombe, che volando sopra tutte le cose di questa terra, vi raccogliete sempre col cuore e con gli affetti attorno a quel Corpo santissimo che si dà in cibo per noi!
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa
Madre deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
14. Gesù è deposto dalla croce
P. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lettura biblica (Mt 27, 59-61)
Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò.
Meditazione
Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.
Maria passa di dolore in dolore, come dice il salmo: «Aggiungono dolore a chi tu hai ferito» (Sal 68,27). Eva peccò e sedusse l’uomo. La nuova Eva sconta il peccato e la colpa dell’antica Eva anche dopo la morte dell’uomo Dio! Mentre Maria prova un certo sollievo tenendo sulle ginocchia Gesù morto, ecco che Giuseppe d’Arimatea le dice: «Donna, lascia le spoglie del figlio.
Deve essere posto nel sepolcro, non puoi tenerlo con te!». La Regina dei mar- tiri ammutolisce! All’annunzio dell’ Angelo disse “fiat” e concepì il Verbo nel suo
seno; ora ripete “fiat” e le viene tolto dal frutto delle sue viscere. È proprio della Divina bontà confortare quelli che soffrono, infatti dice il Profeta: «Tu vedi l’affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani». E altrove: «Forse Tu, o Signore, sarai sempre adirato con noi?» (Sal 84,7). Dopo la sofferenza Dio offre una pausa di sollievo. Ma questa legge di bontà e misericordia non vale per Gesù, l’uomo dei do- lori, così come non vale per Maria, la donna dei dolori, la quale passa da un dolore all’altro.
P. Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo.
T. Manda evangelici operai per la salute delle anime.
Padre Nostro
T. Santa Madre deh voi
fate, che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore
Conclusione
Preghiamo
O Dio onnipotente, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di Croce, fa che abbiamo sempre presente l’insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della sua risurrezione. Egli vive e regna…
R. Amen.
Benedizione conclusiva
Dio, che nella Passione del suo Figlio ci ha manifestato la grandezza del suo amore, ci faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio ai fratelli.
R. Amen.
Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, ci conceda la vita senza fine.
R. Amen.
Noi, che seguiamo Cristo umiliato e sofferente, possiamo aver parte alla sua risurrezione.
R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, +
Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e con noi rimanga sempre.
R. Amen.