Tutto ciò che si può toccare, vedere, gustare con i sensi è pane e vino; tuttavia, credendo nelle parole di Gesù, sappiamo che, mediante l’azione dello Spirito Santo, la realtà vera, sottratta ai nostri sensi, non è più il pane e il vino, ma è il corpo e il sangue di Cristo. Gesù Cristo che offre se stesso per noi.
Le specie percepibili del pane e del vino diventano così segni operanti la presenza e pienamente reali, diventano simboli reali di una nuova realtà, vale a dire del Signore risorto e glorificato.
Il pane non è fatto per essere guardato, ma per essere mangiato. Anche l’eucaristia ci è data come cibo.
Come assumiamo il cibo terreno assimilandolo affinché ci nutra e ci rafforzi, allo stesso modo nell’eucaristia Gesù entra in noi affinché egli sia in noi e noi in lui. Si realizza dunque ciò che chiamiamo comunione, vale a dire l’unione personale più profonda possibile con Gesù Cristo, per diventare una cosa sola con lui.
Mediante questa unione personale Gesù diventa veramente nostro nutrimento spirituale; egli vuole nutrirci e darci forza per il nostro cammino, vuole guarire le malattie della nostra anima ed essere nostro viatico nell’ultimo viaggio.