Questa domenica è detta
delle Palme o della Passione, perché si ricorda in questo giorno l’ingresso di
Gesù in Gerusalemme accolto come messia e re da una folla festante agitante
rami di olivo o di palma. Da qui il rito della benedizione delle palme in
ricordo di questo ingresso del principe della pace nella città santa e quindi
giornata di riconciliazione e di pace.
Quest’anno tale rito non si potrà svolgere con la presenza dei fedeli, in
quanto in Italia e altrove, siamo in pieno periodo di epidemia.
Disposizioni che vengono dall’autorità della Santa Sede e dai Vescovi Italiani,
in rispetto delle norme per quanto riguarda il contenimento della diffusione
del corona virus in Italia.
Per cui la Domenica delle Palme si caratterizza, quest’anno, come domenica della Passione, in quanto nella liturgia della parola di Dio è prevista la lettura del racconto della passione di nostro Signore Gesù Cristo, secondo Matteo.
La Passione di Cristo, con i suoi vari aspetti la stiamo vivendo ogni giorno da quando conosciamo dettagliatamente le tante sofferenze dei nostri connazionali e di altri cittadini del mondo che non sempre riescono a superare la polmonite causata dal coronavirus.
La sofferenza delle famiglie che hanno perso i loro cari senza poter dare neppur un saluto finale con la celebrazione del rito funebre. La sofferenza di quanti hanno dovuto chiudere le attività lavorative e stanno incontrando seri problemi economici per andare avanti.
La Passione di Cristo la stanno sperimentando, come ha detto Papa Francesco, i tanti crocifissi di oggi che vivono in una situazione di precarietà, di mancanza dell’essenziale, ma anche di quanti lottano contro la fame, la miseria, la malattia, la guerra e si fanno operatori di pace, giustizia e di difesa del creato. Sono questi i nuovi messaggeri di speranza messianica che Cristo venne a portare all’umanità con il suo ingresso nella città santa, che prima lo accolse festante e poi lo condannò a morte.
Possa questa speciale Domenica delle Palme, deprivata da tanti motivi di gioia e condivisione, aprire qualche barlume di speranza per il futuro dell’Italia e del mondo, toccato pesantemente da questo virus mortale e destabilizzante delle relazioni umane e internazionali.