Questo è il messaggio del Vangelo di questa domenica. La scena si svolge a Betania che significa casa del povero o dell’afflitto. Lazzaro, l’amico di Gesù è morto ed è stato sepolto.
Gesù, turbato dal dolore che lo circonda si avvicina al sepolcro. Sulla parola di Gesù viene tolta la grande pietra che chiude il sepolcro, alla Sua Parola Lazzaro viene fuori e ritorna alla vita.
Davanti a ciò molti credettero in Lui. Anche noi chissà a quante risurrezioni assistiamo quando vediamo persone che da morte a causa del peccato, tornano alla vita grazie all’incontro con Gesù.
L’annuncio di Gesù “io sono la resurrezione e la vita” vuole riportare vita in me oggi, in noi che come singoli e comunità ci confrontiamo continuamente con la morte. E non penso solo alla morte fisica di una persona, ma penso anche alla morte della speranza quando qualcosa va male nella vita, penso alla morte che ci avvolge quando siamo soli e siamo abbandonati, penso alla morte quando qualche malattia arriva a limitarci e a farci apparire la vita come senza futuro di felicità.
Gesù è qui prima di tutto come vita e come resurrezione, e vuole che questa vita arrivi a farci uscire, come Lazzaro, dai nostri sepolcri di tristezza e mancanza di speranza. Quanta vita vera c’è nelle nostre parole e scelte? Quanta speranza mettiamo nelle situazioni difficili di vita che affrontiamo?
Gesù mi ordina di uscire da me stesso e di fidarmi di lui, perché con lui c’è la vita e non la morte. Mi ordina anche di sciogliere le bende di rancore e cattiveria che mi impediscono di andare e di aprirmi alla vita, anche se sono stato ferito o ho ferito qualcuno.
Fare riferimento al momento storico che stiamo vivendo è doveroso: anche se oggi siamo chiusi in casa e la normalità sembra tanto lontana da noi, Gesù ci sta accanto e ci sta sicuramente preparando una sorpresa meravigliosa che ci regalerà nel momento in cui meno ce l’aspetteremo. Apriamoci dunque, all’ascolto di Gesù, facciamolo entrare nella nostra vita.
La vita cristiana è vocazione alla vita, sempre in ogni momento. Diventare cristiani è affidarsi a Gesù che è resurrezione e vita, ed è diventare come lui dispensatori di speranza e vita. Se viviamo questo periodo chiedendo a Dio di stare con noi, certamente non sarà solo un tempo di noia, ma anche di Grazia, in cui Dio si manifesterà con grandi doni.