Istituita nel 2007 dalle Nazioni Unite, si celebra il 25 marzo di ogni anno.
La giornata onora e ricorda coloro che hanno sofferto e sono morti a causa del commercio transatlantico degli schiavi, che è stato definito “la peggiore violazione dei diritti umani nella storia”. Per oltre 400 anni più di 15 milioni di uomini, donne e bambini sono stati vittime del commercio di schiavi, uno dei capitoli più bui della storia umana.
Ci sono macchie che rimangono indelebili nella storia di una civiltà. La tratta di schiavi attraverso l’oceano Atlantico è una di queste ed è una ferita che non va dimenticata, bisogna tenere la cicatrice bene esposta affinché simili tragedie non si ripetano più.
Lo scopo della ricorrenza è quello di ricordare coloro che sono stati privati della libertà e che si sono battuti per l’abolizione della schiavitù. La giornata serve anche da monito e per mettere in guardia dai pericoli del razzismo e dell’intolleranza che tutt’oggi ammorbano la nostra società. Sebbene la schiavitù sia stata abolita, il commercio di esseri umani non è stato debellato.