Nel
popolo di Dio sono molti i sacerdoti e i pastori, ma la vera guida di tutti è
Pietro, sotto la scorta suprema di Cristo. Carissimi, Dio si è degnato di
rendere quest’uomo partecipe del suo potere in misura grande e mirabile. E se
ha voluto che anche gli altri prìncipi della Chiesa avessero qualche cosa in comune con lui, è sempre per mezzo di lui
che trasmette quanto agli altri non ha negato.
A tutti gli apostoli il Signore domanda che cosa
gli uomini pensino di lui e tutti danno la stessa risposta fino a che essa
continua ad essere l’espressione ambigua della comune ignoranza umana. Ma
quando gli apostoli sono interpellati sulla loro opinione personale, allora il
primo a professare la fede nel Signore è colui che è primo anche nella dignità
apostolica.
È per questo che a san Pietro viene detto: «A te
darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei
cieli» (Mt 16,19). Certo, il diritto di esercitare questo potere è stato
trasmesso anche agli altri apostoli, questo decreto costitutivo è passato a
tutti i prìncipi della Chiesa. Ma non senza ragione è stato consegnato a uno
solo ciò che doveva essere comunicato a tutti. Questo potere infatti è affidato
personalmente a Pietro, perché la dignità di Pietro supera quella di tutti i capi
della Chiesa.
SAN LEONE MAGNO. Discorsi. (Disc. 4 sul suo anniversario di elezione, 2-3; PL 54,149-151)