Quanto è detestabile questa barbarie, che non ha saputo
risparmiare neppure un’età così tenera! Ma certo assai più grande fu la forza
della fede, che ha trovato testimonianza in una vita ancora all’inizio.
Un corpo così minuscolo poteva forse offrire spazio ai colpi della spada?
Le fanciulle, sue coetanee, tremano anche allo sguardo severo dei genitori ed
escono in pianti e urla per piccole punture,
come se avessero ricevuto chissà quali ferite. Agnese invece rimane impavida
fra le mani dei carnefici, tinte del suo sangue.
La tenera età diede una perfetta lezione di
fortezza. A quali terribili minacce non ricorse il magistrato, per spaventarla,
a quali dolci lusinghe per convincerla, e di quanti aspiranti alla sua mano non
le parlò per farla recedere dal suo proposito!
Ma essa: “E’ un’offesa allo Sposo attendere un
amante. Mi avrà chi mi ha scelta per primo, il Signore Gesù”.
Dal Trattato “Sulle vergini” di sant’Ambrogio, vescovo, Lib. 1, cap. 2.