Nacque a Poitiers da una delle più illustri famiglie di Francia.
Ecco come avvenne la sua conversione. Si pose un giorno a leggere la Sacra
Bibbia, e giunto alle parole: «Ego sum qui sum: Io sono Colui che sono», ne fu
fortemente impressionato. Continuò a leggere e illuminato sulla onnipotenza di
Dio, piegò la mente ad adorarlo come suo Creatore e Signore.
Essendo così disposto, ricevette il santo Battesimo. Modellò allora la sua vita
secondo le massime del Vangelo, ed era così zelante nello spingere anche gli
altri alla pratica delle virtù, che si sarebbe detto un sacerdote.
Il popolo di Poitiers tanto lo ammirava, che unanimemente lo elesse proprio
vescovo, nonostante tutte le sue rimostranze. Dopo la elezione, egli non si
considerò più che come uomo di Dio, e predicava con zelo instancabile, muovendo
i peccatori alla conversione.
Egli era pieno di riverenza per la verità, ed era pronto a tutto
quando si trattava di prenderne la difesa. Avendo l’imperatore Costanzo
radunato a Milano un concilio per la condanna di S. Atanasio, S. Ilario gli
scrisse un libro in cui cercò di convincerlo a lasciar liberi i Cattolici di
esercitare la religione cristiana coi loro vescovi, e per far meglio conoscere
l’orrore in cui egli aveva l’eresia, si separò dalla comunione dei vescovi
occidentali che avevano abbracciato l’Arianesimo.
Costanzo lo fece esiliare in Frigia, ma i suoi fedeli non si staccarono da lui,
ed egli continuò a governarli per mezzo dei sacerdoti. Nell’esilio il santo
Vescovo non si lamentò mai dei nemici, anzi impiegò il tempo a scrivere varie
opere dotte, tra le quali il Trattato della Trinità, in cui difende la
consustanzialità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo così bene da
essere chiamato il Dottore della Trinità; dimostrando che la Chiesa è una, fa
vedere come tutti gli eretici siano fuori di lei.
Morì l’anno 368. Negli scritti che ci ha lasciati, vi si trova uno stile nobile, fiorito, sublime, ma più che tutto, un vero spirito di pietà; egli non ebbe altro fine che di far conoscere il nome santo di Dio, ed infuocare i cuori della sacra fiamma del suo amore.