S. Annibale Maria, sulla scia di altri fondatori e fondatrici suoi contemporanei, ha voluto dare un volto nuovo alla sua personale esperienza di vita sacerdotale e a quella dei suoi primi collaboratori, intesa soprattutto come coinvolgimento nelle problematiche del suo territorio, come testimonianza di amore al prossimo, di impegno apostolico e di carità operosa a favore degli emarginati e dei sofferenti, a prevenire o lenire la loro precarietà di vita, escogitando soluzioni sociali e benefiche sempre nuove, in supplenza o con la collaborazione delle istituzioni operanti nella sua città, con il coinvolgimento di un volontariato anche allora presente e disponibile, nell’intento soprattutto di favorire la promozione umana e religiosa dei poveri, reinserendoli in un contesto sociale dignitoso e onesto, ridando senso, decoro e serenità alla loro vita, nella riscoperta e nel rispetto della loro personale vocazione cristiana. E tutto questo spinto da un imperativo evangelico, perché era sacerdote.
ADAMO CALO’. Articolo: … e tanta nostalgia di sacerdozio! Settembre 2009