Per ognuno c’è un momento in cui il Signore fa visita con
la sua misericordia. Oggi Gesù si ferma a casa di Zaccheo; nello stesso oggi la
salvezza entra in quella casa, in ogni casa, perché in fondo Zaccheo è l’immagine
di ognuno di noi.
Zaccheo è capo dei pubblicani e ricco: la legge escludeva i pubblicani dalla
salvezza; il Vangelo esclude i ricchi. Zaccheo, dunque, è un peccatore
pubblico, un caso impossibile. I discepoli gli impediscono persino di vedere
Gesù. La ricerca di Gesù, da parte di Zaccheo sarebbe stata inefficace se non
fosse che, in realtà, era Gesù a cercarlo e a cambiargli nome: “È figlio
di Abramo”.
Non solo entra in casa, ma desidera rimanerci, trattenersi: “Oggi devo
fermarmi a casa tua”. È un rapporto stabile, profondo. Oggi nessuno è
lasciato senza speranza.
La certezza di aver incontrato il Signore determina in Zaccheo un radicale
cambiamento di rotta, di moralizzazione del proprio agire, che prima era
assolutamente contrario ad ogni norma morale: “Io do la metà di ciò
che possiedo ai poveri”, e poi “se ho rubato a qualcuno,
restituisco quattro volte tanto”.
La restituzione del dovuto, la giustizia da rimettere a posto, la preferenza per i poveri, per ogni cristiano, dovrebbero essere gli impegni prioritari quando scatta il bisogno di conversione e lo si vuole attuare concretamente.