Carissimi Fratelli e Sorelle!
Accogliendo voi, che costituite una rappresentanza qualificata dei
Rogazionisti, delle Figlie del Divino Zelo, delle Missionarie Rogazioniste,
degli ex-Allievi e degli Animatori Vocazionali Laici che condividono il
medesimo carisma, estendo il mio saluto alla folta e benemerita schiera di
vostri Confratelli e Consorelle. Essi, in ogni continente, umili e generosi
spendono la vita lietamente e alacremente per la diffusione del
“Rogate” sgorgato dal Cuore di Cristo.
Insieme a voi, desidero rendere grazie a Dio per il bene compiuto dalle vostre
Congregazioni. Lo ringrazio perché continua a scorrere nelle vostre case la
confortante vena di carità e di zelo, che ebbe inizio nel lontano 1878. Il
fortuito incontro di Padre Annibale con un mendicante quasi cieco fu la
scintilla che incendiò di amore evangelico il vostro Fondatore, venuto a
contatto con il degradato quartiere “Avignone” di Messina, dove
abitavano i più poveri fra i poveri della città, veri “rifiuti” della
società.
E da quel momento mai si spense la fiamma della carità nella sua vita. Egli
scelse di consacrarsi tutto ai poveri e agli umili, in essi vedendo e servendo
Cristo.
Non abbiate paura che il tempo dedicato all’orazione possa in qualche modo
frenare il dinamismo apostolico e il meritorio servizio ai fratelli, che
costituiscono la vostra fatica quotidiana.
E’ esattamente il contrario. Amare e porre nel centro d’ogni progetto di vita e
di apostolato la preghiera è l’autentica scuola dei santi. Distinguetevi,
pertanto, nell’arte del pregare: questo “è il segreto di un cristianesimo
veramente vitale, che non ha motivo di temere il futuro, perché continuamente
torna alla sorgente e in essa si rigenera” (Novo millennio ineunte, 32).
Vi sia di esempio e sostegno la Vergine Santa. Conservando in tutta la sua
primitiva freschezza quel tipico carattere mariano, che il vostro Fondatore ha
impresso come nota inconfondibile agli Istituti da lui fondati, restate alla
scuola di Maria.
Finché manterrete lo sguardo fisso su di Lei, eccelso capolavoro di Dio,
modello e ideale di ogni vita consacrata e sostegno di ogni attività
apostolica, non si inaridirà nella vostra grande Famiglia spirituale quella
sorgente di generosità e di dedizione, di interiorità e di fervore, di santità
e di grazia, che vi rende preziosi operai nella messe del Signore.
Siate, infine, anime profondamente eucaristiche, che sanno adorare, amare,
godere l’Eucaristia.
Fu al Mistero eucaristico che, agli albori delle vostre Congregazioni, Padre
Annibale Maria diede il posto centrale in tutto. Dall’adorazione eucaristica
otterrete non solo il dono di nuove vocazioni, ma anche la grazia di accrescere
l’entusiasmo e la gioia del vostro sacerdozio, della vostra consacrazione e
della vostra militanza cristiana. Fratelli e Sorelle carissimi, ecco quello che
la Chiesa attende da voi! Non deludete le sue attese, ma assecondate con sempre
generoso impegno le sue speranze. La convinta testimonianza è il segreto per
attirare al vostro ideale schiere di giovani ferventi e generosi.
Vi benedica il Signore per quanto avete finora compiuto e vi ricolmi della sua
grazia, perché nel presente e in futuro possiate proseguire a operare con
abnegazione e letizia per il Regno di Dio. Vi accompagno con la preghiera, che
elevo fiducioso al Signore, per l’intercessione del Beato Annibale Maria Di
Francia. Si degni Iddio di donare una nuova fioritura di vocazioni ai vostri
Istituti e a tutta la Chiesa.
PAPA GIOVANNI PAOLO II. Giovedì, 6 dicembre 2001