La tragedia di Lampedusa
è stata il naufragio di una imbarcazione libica usata per il trasporto di
migranti avvenuto il 3 ottobre 2013 a poche miglia dal porto di Lampedusa. Il
naufragio provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che
la pongono come una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo
dall’inizio del XXI secolo. I superstiti salvati furono 155, di cui 41 minori (uno solo accompagnato dalla
famiglia).
L’imbarcazione era un peschereccio lungo circa 66
piedi (20 metri), salpato dal porto libico di Misurata il 1º ottobre 2013, con
a bordo migranti di origine africana provenienti dall’Eritrea. La barca era
giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si
bloccarono, poco lontano dall’Isola dei Conigli, per attirare l’attenzione
delle navi che passavano, l’assistente del capitano aveva agitato uno straccio
infuocato producendo molto fumo. Esso spaventò parte dei passeggeri, i quali si
spostarono da un lato dell’imbarcazione stracolma che si rovesciò. La barca girò
su se stessa tre volte prima di colare a picco.
A seguito delle prime operazioni di recupero, 194
cadaveri vennero estratti dalle acque e il numero delle vittime, a quel momento
era stimato tra i 325 e 363 individui. Altri 108 corpi vennero recuperati entro
il 9 ottobre, quando fu possibile accedere alla parte interna dello scafo
dell’imbarcazione poggiata sul fondo a circa 47 metri sotto la superficie
dell’acqua. Il numero dei corpi recuperati fu di 302: 210 di essi appartenevano
a uomini, 83 a donne e 9 a bambini.
L’11 ottobre, venne riferito che tutti i corpi
erano stati recuperati dal vascello e che il numero dei morti aveva raggiunto i
339. Circa 50 corpi a quel momento erano ritenuti ancora dispersi, e le
ricerche di ulteriori corpi nella zona sono continuate usando aerei e dispositivi
robotici. Altri 20 corpi vennero trovati e recuperati il 12 ottobre, portando
il totale delle vittime accertate a 366. Secondo le dichiarazioni di alcuni
sopravvissuti, il barcone avrebbe avuto a bordo 518 persone.