Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue.
Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli
altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo
presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando
parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo
siamo ricchi di parole e vuoti di opere. Inutilmente vanta la conoscenza della
legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava
loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il
dettame di questo Spirito e non secondo l’inclinazione del suo animo. Vi sono
infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli
altri e le propalano come proprie.
Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonda la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell’osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.
Dai «Discorsi» di sant’Antonio di Padova, sacerdote