Nato a Messina il 5 luglio 1851 da una famiglia della nobiltà cittadina.
Giovanissimo, mentre era in adorazione dinanzi all’Eucaristia, sentì chiara la
vocazione al sacerdozio, che egli stesso definì “improvvisa, irresistibile,
sicurissima”.
Era ancora Diacono quando un incontro provvidenziale con un mendicante lo portò
alla scoperta drammatica delle “Case Avignone”, il quartiere più povero e
malfamato di Messina, ritenuto da tutti “terra maledetta” perché costituiva un
covo di ogni miseria morale e materiale.
Dopo l’ordinazione sacerdotale (16 marzo 1878), ottiene dal suo Vescovo di
stabilirvisi, facendone il campo del suo apostolato di promozione umana e di
evangelizzazione di quella povera gente.
Tormentato dal pensiero che nel mondo vi erano milioni e milioni di persone
bisognose di pane materiale e spirituale, afflitto per la scarsità di anime
generose che si dedicassero alla loro salvezza spirituale e materiale, egli
trovò la risposta nel comando di Gesù: Pregate dunque il Padrone della messe
perché mandi operai nella sua messe, convinto che le vocazioni dei nuovi
apostoli sono dono di Dio e frutto della preghiera.
Attratti dal suo carisma, uomini e donne si unirono a lui. Padre Annibale Maria
fondò le due Congregazioni religiose delle Figlie del Divino Zelo (1887) e dei
Padri Rogazionisti (1897).
Padre Annibale Maria, chiamato a ragione “vero padre degli orfani e dei
poveri”, volle che i membri degli Istituti da lui fondati esprimessero
concretamente il loro impegno per le vocazioni facendosi essi stessi operai
della messe preferibilmente a favore dei piccoli e dei poveri in tutte le
possibili attività di carità spirituale e materiale.
Logorato dalle fatiche e pieno di meriti, si spense a Messina il 1° giugno
1927.
Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004 lo ha iscritto nell’albo dei Santi.
La Chiesa lo onora con il titolo di “insigne apostolo della preghiera per le
vocazioni e autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale
vocazionale.