Papa Francesco, nel suo messaggio di quest’anno, ricorda che, grazie al battesimo, tutti i cristiani hanno una vocazione: “la chiamata alla vita cristiana”, che in ognuno trova poi un modo personale di esprimersi.
Per ciascuno Dio desidera che la vita non divenga prigioniera dell’ovvio, delle abitudini quotidiane, inerte davanti a quelle scelte che potrebbero darle significato, ma sia una vita piena.
La vocazione, ci ricorda Papa Francesco, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù, nella strada che lui ha pensato per ciascuno di noi, per la felicità nostra e di coloro che vivono accanto a noi.
Dare una forma al proprio progetto di vita, chiede di saper vedere lontano, intuendo ciò che sta dentro e oltre il presente, i propri sogni e desideri, le proprie doti e limiti.
Il Papa afferma che “Ci vuole il coraggio di rischiare”, accogliere la propria vocazione infatti, significa avere il coraggio di progettare il proprio futuro sulla base di qualcosa che non si può toccare, misurare, calcolare, per riconoscere la presenza dell’invisibile e scoprire insieme a lui quale forma dare alla propria vita. In questa scelta la fede fa da protagonista nella consegna totale della propria vita a Dio.
Nell’incontro profondo con il Signore è possibile sentire il fascino di una chiamata a donare tutto di sè mediante una vita consacrata o sacerdotale per continuare l’opera stessa di Gesù. Nonostante le inevitabili difficoltà, non c’è una gioia più grande che rischiare la vita per il Signore!
Accompagnare i più giovani alla scoperta dell’Invisibile e di quella concreta forma che assume nella vita in ciascuno di essi, è il grande compito della comunità cristiana. Vivere in relazione e comunione con Dio, scolpire la vita dandole la forma del prete, di una famiglia, della donazione di sé nella vita consacrata o missionaria oppure nel servizio a tempo pieno per gli altri è dono gratuito di Dio, ma anche frutto di una comunità che si fa attenta compagna di strada dei giovani.
È necessario che ci prendiamo cura della dimensione vocazionale della nostra vita e di quella dei più giovani: soltanto nel nostro gettare fedelmente lo sguardo oltre il visibile diventiamo capaci di accompagnare alla scoperta della propria chiamata i ragazzi e i giovani che ci sono affidati.