Questo è il senso proprio della parola vocazione. Nel vangelo vediamo che è Gesù a chiamare a sé coloro che poi farà suoi discepoli. Solo rispondendo a questa chiamata divina, ognuno di noi trova pace con se stesso e si realizza pienamente.
La nostra personale vocazione non è, come spesso si sente dire, un’opzione tra molte scelte possibili. Essa è l’opportunità concessa alla nostra esistenza, la singolare alternativa che Dio ha riservato per noi. La vocazione è qualcosa di unico, che si identifica con la nostra stessa esistenza. Ogni cristiano in questa ottica è sempre un chiamato. Perché nessuno di noi è venuto in questo mondo per caso o vive per sbaglio. Se Dio ci ha voluto far nascere, se ci ha dato la vita in questo mondo è perché aveva previsto per ciascuno di noi un progetto, frutto della sua predilezione e amore, una vocazione. Perciò è fuori luogo dire che si perde la vocazione. Noi possiamo rifiutarla o respingerla o essere indifferenti e distratti. Ma non perderla.
ADAMO CALÒ. Omelia in occasione della Professione religiosa dei giovani Rogazionisti. Messina 8 settembre 2005