Come mai una giornata per la lotta alla pedofilia?
La Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, è nata nel 1995 da un’intuizione di don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente della Associazione Meter che in quell’anno salvò due bambini dal suicidio. Riconosciuta da una legge regionale siciliana nel 2002, si celebra dal 25 aprile alla prima domenica di maggio.
Telefono Azzurro ogni anno celebra questa giornata presentando dati aggiornati sull’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini in Italia, nonché sul tema della pedofilia, favorendo tavole rotonde e dibattiti sui temi della prevenzione, dell’ascolto delle vittime e della loro terapia, sul profilo dei pedofili, sulla pedofilia al femminile, sull’adescamento online e sul trattamento degli autori di questi reati.
Prevenire significa favorire e potenziare tutte quelle condizioni individuali, familiari e sociali che proteggono un bambino da abusi sessuali, ostacolando il verificarsi di episodi che possono provocare traumi e difficoltà nella crescita.
Una prevenzione efficace parte da un contesto educativo, familiare e sociale capace di far emergere situazioni che tendono a restare nascoste. Nella prevenzione degli abusi sessuali e nel contrasto della pedofilia (anche nel mondo virtuale) è di primaria importanza aiutare le vittime a raccontarsi, a non chiudersi nel dolore e nel senso di colpa, offrire loro tutto l’ascolto, la comprensione e l’aiuto di cui hanno bisogno.
La pedofilia in sé è un crimine odioso, un comportamento da deplorare e da condannare, perché offende Dio e ferisce la dignità della persona umana. Di pedofilia e di abusi bisogna sempre stare attenti a parlare però con sobrietà. Si esige una delicatezza che non è sempre nelle abitudini dei media, ma che è richiesta invece dal rispetto per le vittime, e per tutti coloro che erroneamente venissero accusati. Sobrietà e delicatezza non significano tacere o minimizzare, ma chiamare le cose con il loro nome, sforzandosi di presentare tutti i dati della problematica, attenendosi ai fatti accertati.