E’ questa una nuova lettura della società che domanda ai singoli fedeli di essere missionari più che in passato e in modo nuovo: “missionari inter gentes”, cioè tra le persone con le quali con-viviamo. Invita alla missionarietà personale. Non ci chiede di spostarci verso paesi e regioni lontane, popolazioni di infedeli, avversari da confutare ma di essere presenze significative mediante la testimonianza della fede personale e comunitaria.
“Non battaglie verbali, sillogismi …suggeriva il cardinal Contarini nella “confutatio” contro i luterani, fin dal 1500, ma buona volontà, amore per Dio e per il prossimo e umiltà … Non con pile di libri avanziamo contro di loro, né con orazioni ciceroniane e sottili argomenti, ma con vita esemplare e mente umile … nel solo desiderio di Cristo e del bene del prossimo”.
Il cristiano non può evadere da questo esame: “amo davvero il prossimo come me stesso?” Se la missione è esercizio di amore, condivido dunque con chi mi è vicino, il tesoro più grande che è nella mia intelligenza e nel mio cuore, e mi dispongo insieme a cercare, con umiltà e pazienza, e dire: “venga il tuo regno, Signore!”
GIORGIO VITO. Articolo: Missione è dialogo e incontro con gli altri; pubblicato in MISSIONI Rog, Gennaio 2019